mercoledì 20 gennaio 2016

IL REFERENDUM NO TRIV SI FARA’!!!

Dopo la sentenza della Corte costituzionale, che ha ammesso il quesito referendario in difesa dei mari italiani, promosso dalla rete dei movimenti italiani No Triv e dagli attuali 9 Consigli regionali facenti parte del comitato referendario, Rosanna Rizzi – del Coordinamento nazionale No Triv (NoTriv Terra di Bari) – è intervenuta stamattina in diretta radiofonica a Radio Città del Capo, durante la trasmissione “Sulla bocca di tutti”.
Nel file Audio, l’intervista rilasciata all'emittente radiofonica emiliana.

venerdì 15 gennaio 2016

GOVERNATORE EMILIANO, NON PERMETTERE IN PUGLIA "FIGLI E FIGLIASTRI".


Essere fermamente contrari alle trivellazioni vuol dire anche opporsi ad un piano di devastazione di un ambiente già ampiamente sfruttato e oramai al collasso. Non servono dichiarazioni sensazionalistiche, come «scateneremo l'inferno», ma posizioni nette, coerenti e concrete.
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Comunicato Stampa congiunto del 14.01.2016 rivolto al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano in merito al progetto Tempa Rossa. 





«Trivellare il nostro mare è una vergogna e una follia», ha dichiarato il Presidente Michele Emiliano riferendosi ai permessi di ricerca rilasciati dal Governo Renzi nell'Adriatico di fronte alle Tremiti.

È altrettanto vergognoso e folle lasciare che la popolazione lucana subisca ulteriori trivellazioni, con le relative gravissime conseguenze, e che tali attività petrolifere ricadano anche sulla salute dei cittadini di Taranto, dove il greggio estratto dalla Val d’Agri viene raffinato.

È vergognoso permettere al Ministero dello Sviluppo Economico di realizzare il progetto ‘Tempa Rossa’ che prevede la movimentazione di 2,7 milioni di tonnellate annue di petrolio dalla Valle del Sauro, in Basilicata, fino a Taranto. E che comporterà per la città di Taranto un aumento di emissioni diffuse e fuggitive in atmosfera e di idrocarburi pericolosi per la salute, come confermato dalla stessa Arpa Puglia.

Il progetto prevede inoltre un consistente traffico di petroliere nel Mar Grande, nel golfo di Taranto, mettendo a rischio l’ecosistema marino. Il rapporto Ispra del 2011 sugli sversamenti di prodotti petroliferi stabilisce infatti che i porti più inquinati sono quelli con il maggior traffico di petroliere.

Per tali ragioni, chiediamo al presidente Emiliano di esprimersi in maniera chiara e inequivocabile in merito a tale autorizzazione, facendosi portavoce delle istanze del territorio tarantino e pugliese. 




Movimento Stop Tempa Rossa 
Legamjonici Coordinameno 
No Triv –Terra di Bari 
Comitato No Petrolio, Sì Energie Rinnovabili 
Cobas scuola Potenza
Il Forum per la tutela della legalità e del territorio - Comitato No centrale Mercure
Laboratorio per Viggiano
No Triv Grassano
Comitato per la Tutela del Mare del Gargano 
Comitato No Trivelle Capo di Leuca 
Rete No Triv Gargano 
A.B.A.P. Associazione Biologi Ambientalisti Pugliesi 
Comitato Tutela Porto Miggiano 
Movimento ambientalista di tutela del Gargano Gargano libero 
Capitanata in rete
Gruppo Archeologico Garganico Silvio Ferri
No Triv Taranto 
No Triv Trani



lunedì 11 gennaio 2016

Il grande inganno del governo

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO dell'11.01.2016
Sulle trivellazioni petrolifere la Regione Puglia difenda la propria dignità e il proprio ruolo



Il nuovo anno ha portato in dono ai pugliesi un nuovo permesso di ricerca petrolifera: quello noto convenzionalmente come B.R274.ELrilasciato alla Petroceltic Italia srl al largo delle coste del Gargano, per la durata di sei anni, che si aggiunge agli altri undici già rilasciati a partire da giugno scorso, ma non ancora attivati dal MISE. Altro che smobilitazione petrolifera.
Il permesso, che ha il grande sapore della beffa, è stato rilasciato dal MISE e pubblicato sul BUIG del 31 dicembre 2015, il giorno prima dell’entrata in vigore della Legge di Stabilità che, di fatto, ne avrebbe determinato il preavviso di rigetto e la successiva riperimetrazione (in quanto, pur di poco, parzialmente interferente con la linea delle 12 miglia marine dalla costa).
È questo uno degli atti che dimostra come il restyling normativo sul tema degli idrocarburi, previsto dal Governo nella Legge di Stabilità sia l’ennesima presa in giro a danno dei territori, questa volta con l’intenzione di eludere i referendum.
A questa conclusione è giunta anche la Corte di Cassazione che, con un’ordinanza emessa l’8 gennaioha riammesso il referendum sul mare (quello sulle dodici miglia marine) chiarendo che l’emendamento introdotto dal Governo non soddisfa la proposta referendaria ma, anzi, tende a raggirarla. Alcuni permessi di ricerca, infatti, verrebbero “congelati” nelle stanze del Ministero, in attesa di tempi migliori e di una nuova svolta normativa (che il Governo spera possa esservi in autunno prossimo, con il referendum costituzionale che dovrebbe riconsegnare la potestà energetica nelle mani del Governo).
Per altri due quesiti (durata dei permessi e Piano delle Aree) le Regioni promotrici del referendum stanno sollevando il conflitto di attribuzione dinanzi alla Corte Costituzionale nei confronti del Parlamento. Nel caso in cui la Corte Costituzionale riconoscesse il tentativo di elusione, verrebbero annullate le modifiche parlamentari su quei due argomenti e si potrebbe celebrare il referendum su tre quesiti.
Tutti elementi a conferma di una trappola ben studiata da parte del Governo, ordita alle spalle dei territori e finanche dei Consigli Regionali che, su pressione dei movimenti notriv e di duecento associazioni ambientaliste e non, avevano promosso il referendum, il cui spirito viene completamente tradito.
La Puglia, attraversata da una serie di scempi ambientali, ha visto i suoi cittadini diventare in questi anni protagonisti della richiesta di cambiamento che, sul tema delle trivellazioni petrolifere, ha portato a grandi manifestazioni di piazza, assemblee permanenti e a una deliberazione del consiglio regionale all’unanimità a pieno sostegno dei quesiti referendari.
Ecco perché, mai come in questo momento in cui le avances del Governo si fanno sottili e ambigue, è quanto mai necessario un cambio di passo sostanziale, che restituisca dignità all’ente regionale e dimostri ai pugliesi la volontà di essere protagonisti di un percorso reale di ridiscussione delle politiche energetiche, fatto senza pregiudizi ma anche senza costrizioni.
La Regione Puglia ha dato procura per promuovere il conflitto di attribuzione. Un atto importante, cui devono seguirne altri, tesi a rafforzare il peso reale dei territori e a prendere adeguate precauzioni contro gli attacchi perpetrati a due passi da casa nostra.
Chiediamo al Presidente Emiliano e al Consiglio Regionale una serie di atti urgenti e indifferibili:
  • di diffidare formalmente il Ministero dello Sviluppo Economico a provvedere all’immediata emanazione e alla conseguente pubblicazione sul BUIG dei decreti di rigetto per i procedimenti tuttora in corso entro le dodici miglia e a dare preavviso di rigetto per quelli parzialmente interferenti (tra questi ricadono diversi permessi che riguardano la Puglia)
  • di chiedere formalmente al Ministero dello Sviluppo Economico, con riguardo al progetto “Tempa Rossa”, che le autorizzazioni rilasciate per l’ampliamento delle infrastrutture, siano riviste sulla base di una reale intesa con la Regione e non secondo procedura semplificata, così come ripristinato secondo le nuove norme della Legge di Stabilità. La regione si faccia, dunque, portavoce delle istanze del territorio in maniera forte e chiara.
  • di ricorrere al TAR contro il permesso di ricerca B.R274.EL, rilasciato alla Petroceltic Italia srl, al largo delle coste del Gargano
Se fosse rimasto qualche dubbio sulle reali intenzioni del Governo, ci poniamo questa domanda finale: cosa se ne fa Petroceltic di un permesso di ricerca se, per quelle stesse aree, secondo le nuove norme, non potrà mai avere un permesso per trivellare?

Comitato No Petrolio, Sì Energie Rinnovabili
Comitato per la Tutela del Mare del Gargano
Comitato No Trivelle Capo di Leuca
Rete No Triv Gargano
A.B.A.P. Associazione Biologi Ambientalisti Pugliesi
Comitato Tutela Porto Miggiano
Movimento Stop Tempa Rossa
Legamjonici
Movimento ambientalista di tutela del Gargano
Gargano libero
Capitanata in rete
Gruppo Archeologico Garganico Silvio Ferri
No Triv Taranto
No Triv Trani
Garganistan
Coordinameno NoTriv –Terra di Bari